Innanzitutto bisogna collegarsi alla raspberry come abbiamo visto in questo articolo e successivamente portarti nella cartella:
/var/snap/nextloud/25653/nextcloud/config
Ovviamene dovrai sostituire il numero della versione illustrata con quella tua corrente. Puoi quindi anche digitare il comando:
cd /var/snap/nextloud/
e con ls
potrai visualizzare la versione installata sul tuo device. Vedi esempio immagine seguente
a questo punto digitando il comando:
sudo nano config.php
Entrerai nell’editor per la suddetta modifica.
N.B. sudo ti darà i permessi da amministratore e nano sarà l’editor di testo potrai utilizzare anche vi o vim se preferisci.
E’ necessario adesso aggiungere all’array i domini o gli host che sono autorizzati ad accedere a nextcloud.
‘trusted_domains’ =>
array (
0 => ‘127.0.0.1’,
1 => ‘192.168.1.*’
),
Il contenuto dell’indice 0 è l’indirizzo virtuale della macchina per cui conviene lasciarlo invariato se presente.
L’indice 1, invece, è stato aggiunto ad hoc per far si che tutti gli host che cominciano con 192.168.1. siano “conosciuti” dal cloud inserendo appunto l’asterisco.
Se invece avrai necessità di inserire solo un ip specifico basterà sostituire l’* con l’ultimo numero dell’ip dal quale vorrai utilizzare nextcloud.
Inoltro ti ricordo che questo si tratta di un esempio e che ovviamente potresti avere una rete differente: Classe A, B o C(rispetto all’esempio potresti avere parametri ancora differenti es. 192.168.0.1). Nel caso la tua rete fosse differente dovrai sostituire i parametri inseriti con quelli reali della rete in uso.
Figura di un esempio pratico:
In questo esempio l’indirizzo di loopback non è presente ma è stato aggiunto automaticamente l’ip del device dal quale è stata conclusa la registrazione dell’utente root.
L’ip aggiunto fa riferimento ad una rete locale domestica per cui potete aggiungere sia questa tipologia di indirizzo sia quello per far funzionare il cloud con indirizzo pubblico.
Per aggiungere l’indirizzo che consente l’accesso a tutti i device presenti all’interno della stessa rete, come descritto in precedenza (192.168.1.*), sarà sufficiente scrivere la stringa uguale a quella già presente ma cambiando l’indice dell’array da 0 a 1. Vediamo l’esempio pratico:
Con la combinazione Ctrl + X si uscirà dall’editor. Verrà chiesto se salvare le modifiche appena apportate e scegliere Y per SI (salvataggio) N per No (uscire senza salvare).
Scegliamo Y e usciamo dall’editor. Accedendo con un altro device all’interno della stessa rete sarà possibile verificare se tutto è stato svolto correttamente.